Discorso di Francesco Totaro |
Presentazione |
Scritto da Francesco Totaro |
Venerdì 08 Gennaio 2010 19:29 |
PERCHE’ NASCE LA NOSTRA ASSOCIAZIONE
Il mio percorso ha inizio con una telefonata che ricevo in ufficio a Bologna, è il 24 settembre dell’anno scorso, sono le h 15,00 circa, c’è Loredana dall’altra parte della cornetta che mi dice: Fra, Claudio è stato coinvolto in un incidente, come sta? La situazione non è delle migliori, e tu come stai? Dopo qualche secondo di silenzio la sento singhiozzare, non riesce a parlare, vedo nitidamente al telefono le lacrime che scendono, le solcano il viso, arrivo! Corro a casa, prendo la macchina e parto per Milano, mille pensieri affollano la mente, un unico desiderio: abbracciare Claudio! Stringerlo forte, proteggere il mio piccolo fratellino. Ricevo una telefonata dall’Ospedale ed in sottofondo sento: “la situazione è gravissima”.Inizia il precipizio, vedo il baratro, il battito cardiaco aumenta, lo sento come una mina pronta ad esplodere, scende il sudore, arrivo all’inferno. Sono stati giorni difficili quelli vissuti nella sala d’aspetto del Niguarda. La speranza si alzava in volo, la spingevamo in alto, l’energia delle grandi famiglie le conferiva la forza necessaria. Eravamo nell’attesa di una buona notizia, di una via d’uscita, ci saremmo aggrappati a tutto. Eravamo in un labirinto, ognuno di noi cercava nell’altro una soluzione, come si esce da quest’incubo? I giorni passavano, le notizie che aspettavamo non arrivavano, la forza come sempre ce la trasmetteva Claudio, stava lottando con tutte le sue forze, contro tutte le previsioni era lì con noi, non voleva andar via. Noi spingevamo in alto la speranza e la realtà ci spingeva in basso, noi scrivevamo una sceneggiatura ed i medici, con tutta la delicatezza possibile, ci prospettavano un film diverso. La lotta tra la realtà ed il desiderio finisce il 30 settembre, non c’è più margine, la speranza è stata abbattuta, la nostra serenità è saltata, sento forte il fragore della vetrata che va frantumi, un forte boato, Claudio non c’è più. Da allora spesso mi fa compagnia un sogno, lo confondo con la realtà, con le sensazioni che provo. Riceviamo una telefonata: Claudio, un incidente. Siamo in una casa tutta bianca con un lunghissimo corridoio, tantissime stanze, Teo tu corri a destra, io vado a sinistra, dobbiamo trovare Claudio. Entriamo in tutte le stanze, ci affacciamo alla porta, sono tutte stanze quadrate, bianche, luminosissime e tremendamente vuote, sentiamo l’eco del silenzio. Aumentiamo il passo, la ricerca diventa frenetica, corriamo, scandagliamo le stanze, ma niente, Claudio non c’è. Ripetiamo il percorso infinite volte, invertiamo i lati, niente. Scende il buio, esausti ci lasciamo cadere all’indietro, siamo all’angolo. Arrivano i nostri genitori, con un filo di voce ripetono più volte, dov’è Claudio?dov’è Claudio? Non abbiamo la forza di parlare, muoviamo il capo da destra a sinistra e viceversa. Siamo in quattro ora, ci hanno rubato Claudio. Tutto sembrava finito, senza forze, senza speranze, con l’animo svuotato. Come pugili storditi eravamo al tappeto, non avevamo né la forza né la voglia di rialzarci, nulla aveva più senso. Eravamo schiacciati dal dolore, si parlava poco, ognuno aveva intrapreso il suo percorso, le lacrime scendevano e semplicemente ci abbracciavamo, il calore umano era il nostro unico conforto. Ma poi pian piano le cose cambiarono, dopo qualche giorno, quando un barlume di lucidità fece capolino nella nostra mente, ci dicemmo non può finire così, lo dobbiamo a Claudio, lo dobbiamo a noi. Abbiamo sempre desiderato lavorare insieme, siamo sempre stati una famiglia unita, continueremo ad esserlo, anzi allargheremo la famiglia. Le tantissime manifestazioni d’affetto e di vicinanza, il rispetto e la condivisione del dolore hanno contribuito al cambio della prospettiva, alla creazione di un obiettivo che riempia, in piccolissima parte, il vuoto generato dall’assenza di Claudio, una piccola luce in fondo al tunnel, la visione di un obiettivo che dia un senso al nostro percorso. Claudio sta continuando a creare: è a lui che dobbiamo quello che sta nascendo. Così stiamo semplicemente dando forma, struttura ed organizzazione al sentimento che circonda Claudio, a quello che è riuscito a creare nella sua breve ma intensa esistenza, al fuoco ed alla passione per la vita oltre la morte. Dopo quei tragici giorni viaggiavamo su strade parallele, nessuna intersezione, ognuno con il suo percorso o semplicemente con il suo star fermo, senza mete da raggiungere, con barriere insormontabili, invece a distanza di pochi giorni ci siamo ricompattati, come tutte le grandi famiglie, e con gli amici ed i colleghi di Claudio, ma anche con quanti hanno sentito parlare di Claudio dopo quel tragico 24 settembre, abbiamo deciso di non arrenderci al destino, di intraprendere un percorso comune, di arricchirci donando il nostro tempo agli altri, di percorrere insieme strada del sorriso, per pensare al futuro con l’allegria del passato. Così nasce l’Associazione “il Sorriso di Claudio”. Proseguiremo nella linea del cammino tracciata da Claudio, i suoi obiettivi sono l’oggetto sociale dell’associazione, cercheremo di realizzare eventi, di regalare sorrisi principalmente nei luoghi nei quali Claudio ha trascorso la sua vita : Monte Sant’Angelo e Milano. La prima esigenza era quella della condivisione, uniti saremmo stati più forti ed avremmo iniziato ad attuare un insegnamento di Claudio, lui cercava sempre di coinvolgere gli altri, e poi avevamo l’esigenza di comunicare la nascita dell’Associazione, le iniziative, la possibilità di far parte del progetto. Allora è sceso in campo Luigi, anagraficamente mio cugino, in pratica un fratello per me, Matteo e soprattutto per Claudio. Dopo qualche giorno ha messo on line un guestbook, e poi ha ideato e creato il sito internet dell’associazione www.ilsorrisodiclaudio.it in costante e continua evoluzione, all’interno del quale sono presenti tutte le informazioni per associarsi, per partecipare alla ideazione e realizzazione delle iniziative, ed in generale tutte le notizie che ruotano intorno all’Associazione. Rinnovo pertanto il mio invito a far parte dell’associazione a tutti quelli che hanno avuto la fortuna di conoscere Claudio, ma anche alle persone che hanno iniziato a volergli bene dal 24 settembre. Ognuno con il suo contributo, con le sue idee, darà maggiore forza all’associazione, terrà vivo il ricordo di Claudio, la sua anima. E’ nata l’associazione, stiamo ideando e realizzando le iniziative benefiche, lavoriamo quotidianamente per la buona riuscita del progetto. Spero tanto che questo possa portare un po’ di serenità nell’animo di quanti, in particolare in questi giorni, stanno soffrendo per l’assenza di Claudio, ci manchi tanto fratellino. Al momento mi sento ancora un estraneo in questo mondo, la vita scorre, gli altri ridono, piangono, provano dei sentimenti, si emozionano. Io sono ancora fuori dal recinto della vita, la barriera è altissima, la vedo che scorre ma ne sono fuori, mi sento un automa, un congegno meccanico che imita i movimenti e le funzioni di un corpo animato. Piove spesso in questi giorni. Cadono le foglie, ne vedo una che ondeggia, lentamente scende e si posa in terra. I colori sono cambiati, il giallo ed il marrone dominano la scena. La natura ha salde radici, gli alberi si spogliano per affrontare l’inverno, ed a primavera rimetteranno l’abito più bello per farsi illuminare. Ascolto la musica, vedo i testi delle canzoni e tutte parlano della possibilità di un cambiamento, che il domani sarà migliore, che passerà dice l’ultimo singolo delle Vibrazioni, Respiro: Passerà, Spero tanto che l’Associazione, unita al tempo ed al senso di prosecuzione della vita ci portino nuove radici o semplicemente ci riportino quelle che oggi non vediamo. Abbiamo scelto la strada del sorriso, insieme ce la faremo, torneremo a ridere, torneremo ad aver paura, torneremo a vivere, torneremo a volare. Concludo il mio intervento con le parole di Claudio, poche righe che descrivono la sua spensieratezza, il rapporto che riusciva ad instaurare in ogni ambiente, il suo modo di essere, i suoi intercalari, il rapporto con il suo paese d’origine, nella speranza di regalarvi un sorriso come Claudio ha sempre fatto e continua a fare. Claudio ha lavorato in tre società, vi leggerò la lettera con la quale salutava i colleghi della Reply consalting, società di consulenza finanziaria. Titolo: il segreto di pulcinella Attenzione…è la prima volta che mando una mail a tanti destinatari…quindi come comincio… Ciao a tutti? Ciao Fra, Albe, Giaco, Ecc. in rigoroso ordine alfabetico rispetto ai cognomi? Buongiorno e buonasera? Aoooo? Dear Sirs? Fate un po’ voi… Cmq, per chi (immagino in pochi) non lo sapesse ancora, la comunicazione è che a breve (17 ottobre…tra l’altro un venerdì…17, ma porc…) la Reply Consulting perde uno dei suoi pilastri :pppp…no, non è er Pupo Rafa, ne Zlatan Fabius, ne Papà Lucius, ne il sommo Marins, ne ecc ecc (un aggettivo x tutti è un onere troppo lungo )…nessuno dei destinatari della mail insomma… Ahimé, è il mittente a sbaraccare. Immagino lo scompiglio che capeggerà in ognuno di voi…e vi prego di non diffondere la notizia ai mercati onde evitare un ulteriore aggravarsi della situazione economica (o forse, Sacchisan dixit, il mio levare potrebbe essere la loro manna? Mah….) Cmq, porgo un’ancora di salvezza per quanti fossero in crisi d’astinenza da scemenze acute: rimedio via msn/mail: rimedio via cel (da utilizzare nei casi + gravi): Cercando (sottolineo cercando) di essere serio, grazie a tutti… soprattutto per quanto regalatomi, in varie forme e con varia intensità, dal punto di vista umano. Alla bona salut (+ o -, in bocca al lupo nel mio rinomato dialetto austro-ungarico) Cià cià, Claudio
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