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RADICI DI VITA PDF Stampa E-mail

Nasciamo in un posto, viviamo in un altro, moriamo chissà dove. E’ nella natura umana viaggiare: per lavoro, per curiosità, per amore, non importa. La cosa fondamentale è non dimenticare mai chi siamo e da dove veniamo.

Ci insegnano fin da piccoli ad amare la nostra cultura, le nostre usanze; ci insegnano a non rinnegare mai nulla anche se quel “nulla” ci ha fatto soffrire, vergognare e piangere. Ci sono cose nella vita che ti cerchi e altre che ti vengono a cercare. Non le hai scelte e nemmeno le vorresti, ma arrivano e dopo non sei più uguale.

E’ come prendere un treno senza sapere quale sia la destinazione. Ma allora perché prenderlo? Semplicemente perché l’importante è partire. Magari con un bagaglio pieno di aspettative, di speranze, di rimpianti, di ricordi, di parole mai dette, di parole ancora da dire. Ciò che fa male del passato è quello che, purtroppo, non si ha più. Ma questo non deve essere un pretesto per dimenticare: servirebbe solo a condurci verso l’autodistruzione.

Andare non significa tagliare i ponti col passato. Non è forse vero che oggi siamo le persone che siamo, straordinarie o meno, grazie anche all’ambiente in cui abbiamo vissuto, viviamo e (forse) vivremo? Indubbiamente ognuno fa le sue scelte e corre i suoi rischi. Ma mai, mai lasciarsi tutto alle spalle, come se non fosse mai esistito.

Siamo come gli aquiloni. Si muovono dolcemente, trasportati dal vento di qua e di là per il cielo. Ma non potrebbero viaggiare liberamente nell’aria senza un legame diretto con il suolo: è il filo a cui sono legati che li guida costantemente e consente loro di disegnare figure di libertà nel cielo. Se lo si taglia o lo si perde, l’aquilone cade inesorabilmente in basso dopo un illusorio e breve volo in solitudine. Ciò significa che per volare pienamente e andare più su, sempre più su, bisogna cercare di restar saldamente ancorati alla mano che guida il filo. La mano del proprio ambiente di vita, delle relazioni fondamentali, della propria storia, la mano del passato da cui sorgiamo come un fiore colorato.

La nostra vita è come un respiro. Dura sempre troppo poco e toglierle anche solo un pezzo sarebbe come togliere un secondo a quel respiro.

Tutto prima o poi finisce, ciò nonostante non bisogna velocizzare i tempi.

Per non dimenticare, per non essere dimenticati.