Scuola Secondaria di 2° grado (SUPERIORI)
1° CLASSIFICATO
ALUNNO: GIUSEPPINA TOTARO
TITOLO: TERRE NEL CUORE
Lascerò un giorno le due mie Terre: il Paese e mia Madre.
Tristezza nel cuore, speranza di un futuro migliore.
Quando tornerò vorrei quell'abbraccio che si concede ad un guerriero al suo ritorno dalla battaglia, quella per la vita.
Motivazione:
In questa poesia è ben caratterizzato il percorso temporale della vita umana. Versi pregni di emozioni: nostalgiche (passato), coraggiose e battagliere (presente), speranzose (futuro). L’aver fondato radici esperienziali permette il salto di qualità e, quindi, il ritorno dovuto alle due terre: la madre ed il paese, che in un abbraccio avvolgente sostengono, sempre e comunque, il cammino terreno.
2° CLASSIFICATO
ALUNNO: FRANCESCO ARMILLOTTA
TITOLO: IN ALTO
“Per aspera ad astra” mi dicevi, Claudio, amico mio, andando per le vie dello Junno.
Ci accompagnava il suono di tamburelli, il battito di piedi danzanti, un fuoco alto, in cima una croce, alle finestre anziane signore di nero vestite.
Un racconto di ragazzi migranti che non dimenticano la propria terra.
Come il piccolo uccello vola via dall’albero, su cui la madre ha posto il nido, così voleremo via, con il pensiero rivolto alle nostre radici.
Attraverso il tempo mi innalzo sulla montagna, nel cuore, per sempre.
“Attraverso le asperità alle stelle”
Motivazione:
Le asperità richiamano, inevitabilmente, la durezza e l’amarezza della nostra terra, del nostro borgo natio. Le nostre tradizioni, impregnate di immagini suggestive, impresse, indelebilmente, nel cuore. Il fuoco e la croce danzano in un vortice che fa spiccare il volo a chi e’ costretto ad emegrare per necessità, ma anche a chi si vuole librare nell’aria al di là dei propri confini, .. oltre la montagna sacra, per essere inondati dalla luce delle stelle.
3° CLASSIFICATO
ALUNNO: FEDERICA DE SIO
TITOLO: LA MIA IDENTITA’
I tumulti di una notte senza fine, scuotono i miei occhi, in un letto di rose, coricato sulle spine, mi annebbiano i ricordi!!!
Lieta fu la mia partenza, in cerca di fortuna, ma in città la luce intensa m’impedì di veder la luna, la primavera e il suo profumo; qui respiro smog e fumo!
Non dimentico, non potrei mai, rinnegare la terra del mio germoglio.
Come una rondine: emigro per trovare cibo poi torno nel mio nido, Così io parto per necessità, questa è la realtà che mi tocca sopportare, senza mai dimenticare la mia IDENTITA’!
Motivazione:
L’identità scorre come linfa vitale dando scorrevolezza e forza a tutta la poesia. L’attaccamento radicato a ciò che si è, permette la crescita e quindi l’autonomia. La costruzione dell’essere attinge continuamente alle origini, che, impresse nella memoria, inizialmente annebbiata, lasciano trovare se stessi per ritornare rinvigoriti.
TERRE NEL CUORE
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