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IL SORRISO DI CLAUDIO PDF Stampa E-mail
Scritto da Francesco   
Venerdì 23 Ottobre 2009 08:54

Claudio - Claudio - Claudio, è costante, il giorno e la notte. Claudio – Claudio – Claudio, è sempre più difficile da sostenere. Batte, rimbomba, l’eco interiore l’amplifica. Ogni giorno spero d’aver raggiunto l’apice. Mai sofferto così tanto, sono in cima alla montagna. Puntuale arriva la smentita il giorno seguente, al mattino, dopo il solito caffè, inizio a girovagare per casa, dov’ero diretto? Cosa importa! … Claudio… Questa maledetta consapevolezza continua a spingere il dolore, è sempre più arrogante, il vuoto si allarga a macchia d’olio, il fiume si ingrossa, ma non esplode, non libera la sua forza, è viscerale e vigliacco, non esce allo scoperto, si nasconde, gioca a carte coperte, non si lascia affrontare.

Tre fratelli, tre città, un comune sentire. Il nostro percorso di vita ci aveva spinto in luoghi diversi, ma questo aveva solo accresciuto il desiderio di stare insieme. Costituiremo una società, lavoreremo gomito a gomito e torneremo insieme, come da ragazzi. La distanza iniziava ad essere pesante, ma i nostri sogni ci spingevano ad andare avanti, torneremo insieme, è il nostro progetto. Eravamo felici.

24 settembre. La terra trema, un boato, si apre una falda, ogni parola amplifica il vuoto, ogni notizia mi spinge in basso. Sono in un ascensore fuori controllo, continuo a precipitare, la lucina dei piani è impazzita, lampeggia furiosamente, si è aperto un buco nero che mi trascina, continuo a scendere. Un nodo in gola, non riesco ad urlare, impaurito mi guardo intorno e vedo il buio. Da allora continuo a precipitare in basso, continuo a scalare la vetta della montagna, ma non arrivo, sono sempre in viaggio, al limite della profondità, all’apice del dolore penso, invece continua il viaggio, l’emorragia non si arresta, non cicatrizza.

Guardo le foto di Claudio, i suoi sorrisi e sorrido con lui. Mi tuffo nelle foto, gli sono accanto, sembra di toccarlo. Allora mi dico: saremo più forti del destino! Certo in modo diverso, ma il nostro progetto vedrà la luce, lavorerò per questo, sarà la mia missione, Claudio sarà con noi. Parlo con Matteo, non mi lascia terminare, la stessa idea, Claudio l’ha suggerita contemporaneamente ad entrambi. Loredana: si, pensavo la stessa cosa. Luigi: certo, inizio a costruire il sito. Michele e Tonia: si, progetti per i ragazzi. Roberto e Giuseppe:si, pensavamo anche noi di istituire una borsa di studio qui a Milano. Emanuele:si, stiamo organizzando qualcosa per Natale. Claudio, ma con quante persone hai parlato? Solito esagerato!

In tanti sia sul guestbook, sia con messaggi privati, ci chiedono informazioni, scalpitano, c’è voglia di fare, di partecipare. E’ giunto il momento, insieme costituiremo un’associazione. Non avremo una società con tre soli soci ma un’associazione benefica formata da tantissime persone. Cercheremo di realizzare, almeno in parte, i progetti ed i desideri di Claudio.

Partiremo dall’adozione del piccolo Gehzani, un bimbo del Malawi di 10 anni adottato a distanza da Claudio. Cercheremo di istituire una borsa di studio affinchè qualche ragazzo/a possa realizzare quel percorso che Claudio aveva intrapreso. Lo sport, la cultura, sono tante le idee. Claudio preme affinchè si risolva il problema di quel maledetto incrocio, c’è una scuola, tanti bambini, è preoccupato. Sono arrivati a duemila firme a Milano con la petizione. Noi sosterremo l’iniziativa, la faremo anche nostra, uniti saremo più forti. Cercheremo di realizzare le iniziative dell’associazione sia a Milano che a Monte Sant’Angelo.

Siete tutti invitati a farne parte, tutti quelli che hanno avuto la fortuna di conoscere Claudio, ma anche quelli che hanno iniziato a volergli bene dal 24 settembre. Ognuno con il suo contributo, con le sue idee, darà maggiore forza all’associazione e terrà vivo il ricordo di Claudio.

Stiamo impostando lo Statuto, clausole varie, oggetto, organi amministrativi, si, ma come la chiamiamo l’Associazione? E, si, come la chiamiamo? Sicuramente Claudio all’interno, facile da ricordare, semplice come Claudio, che esprima la gioia di vivere di Claudio ed allo stesso tempo lo stato d’animo che deve caratterizzare il nostro percorso. Proposte? Umm… nebbia fitta.

Pensiamo a Claudio, come si presentava? Riguardiamo le foto, cosa vediamo? Posta in arrivo, Matteo. Proposta: io ho visto il nome, è chiaro, come abbiamo fatto a non pensarci?

“Il sorriso”. Claudio sorrideva alla vita, accoglieva tutti con un sorriso, sorrideva in tutte le foto.

Giro di mails, approvato!!!

“IL SORRISO DI CLAUDIO”

Ora dobbiamo andare avanti, c’è tanto lavoro da fare, e con l’aiuto ed il sostegno di quanti lo vorranno sarà tutto più facile.

Lavorerò per Claudio, per Matteo e Anna, per i miei nipotini e per tutti quelli che gli vogliono bene; lavorerò per me, lavorerò per papà, ma soprattutto per le due donne che non riesco a consolare, che non riesco a guardare negli occhi: mamma e Lori. Forza, serve tanto coraggio per continuare ad affrontare la vita, nulla sarà come prima, ma spero tanto, un giorno, di alzarmi al mattino, prendere il solito caffè, aprire la finestra, assaporare a pieni polmoni l’aria, sentire sulla pelle il calore del sole, la gioia di un nuovo giorno, girarmi, e con una riacquisita serenità rivedere nello specchio “IL SORRISO DI CLAUDIO”.

Francesco